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L’ARTE TESTUALE

negli spazi pubblici e come leggerla

scritto da Amanda Johansson 

Con il flusso costante di informazioni a cui siamo tutti esposti nella società odierna, gli incontri testuali negli spazi pubblici sono, per molti versi, impossibili da evitare. La pubblicità, le informazioni sul traffico e i notiziari sono tutti esempi di informazioni testuali che incontriamo quotidianamente – così come l’arte. Grazie a questa costante alimentazione testuale, l’arte testuale nei nostri spazi pubblici a volte passa completamente inosservata, in altri casi, succede al contrario. L’arte testuale, infatti, si differenzia su molti livelli diversi da altri media artistici che siamo maggiormente abituati ad incontrare negli spazi pubblici, come le sculture in bronzo o i murales, sia nell’esecuzione che nell’intenzione, ma è comunque presente. Come si può capire e leggere l’arte basata sul testo negli spazi pubblici e come può essere compresa all’interno di un contesto storico dell’arte?

© 1983 Jenny Holzer, Artists Rights Society (ARS), New York. Courtesy of Cheim & Read.

Jenny Holzer’s Inflammatory Essays, 1979-82, è un progetto che Holzer ha intrapreso dopo aver ricevuto una lista di scritti con letture di voci politiche forti, come Mao Zedong, Adolf Hitler ed Emma Goldman. Holzer ha creato opere d’arte estraendo e compilando piccole parti di letteratura, componendo blocchi di testo di 100 parole in 20 righe, stampati su carte colorate di formato quadrato, che poi incolla per le strade di New York nell’oscurità della notte.

Nel classico testo semiotico di Roland Barthes “Retorica dell’immagine” del 1964, Barthes esplora l’immagine, analizzando quali simboli creano significato in un’immagine e come questi simboli vengano compresi e letti dallo spettatore. Per poter condurre i suoi studi, Barthes ha scelto di analizzare un’immagine pubblicitaria, sostenendo che la pubblicità ha possegga sia un linguaggio, o una forma forte, sia una forte intenzione e un messaggio. Barthes identifica tre livelli di messaggio all’interno dell’immagine pubblicitaria: 1. Il messaggio linguistico (lingua/testo), 2. Il messaggio simbolico (connotazioni/associazioni culturali), e 3. Il messaggio letterale (comprensione oggettiva). Per molti versi, è facile trovare somiglianze tra l’arte basata sul testo negli spazi pubblici e le immagini pubblicitarie, non solo per l’utilizzo del linguaggio, ma anche per il modo in cui cercano la nostra attenzione negli spazi affollati.

Analizzando i Inflammatory Essays, nell’opera di Holzer incontriamo il colore, la forma e il testo, così come nell’incontro con un’immagine pubblicitaria. Senza l’intenzione di immergerci in un’analisi semiotica del lavoro di Holzer, possiamo approfittare della terminologia di Barthes per creare una comprensione di come analizzare l’arte basata sul testo.

In un incontro diretto con i Inflammatory Essays, la sostanza testuale è ciò che colpisce immediatamente (il messaggio linguistico). Il testo è stato scritto in inglese, il che significa che una sufficiente capacità di lettura in lingua inglese è inevitabile nella decodifica di quest’opera d’arte. La scelta della lingua crea inoltre associazioni al ruolo della lingua inglese come lingua mondiale. Nell’incontro non è possibile sapere che questi testi sono stati estratti dalla letteratura politica, e non possiamo decifrare le opinioni di chi stiamo leggendo, a meno di non avere già familiarità con la letteratura. L’opera d’arte non è stata firmata, né è accompagnata da una dichiarazione, il che significa che non possiamo identificare il lavoro che ci troviamo di fronte. E se le nostre capacità di lettura in lingua inglese sono insufficienti, come influisce questo sulla nostra comprensione dell’opera d’arte? Nell’arte testuale pura, trascurando il materiale fisico, anche l’elemento linguistico diventa l’unico elemento simbolico che incontriamo. Ciò significa, in opposizione all’analisi dell’immagine pubblicitaria di Barthes, che non possiamo separare il messaggio linguistico dall’immagine, ma che dobbiamo vedere il messaggio linguistico anche come messaggio simbolico.

Come afferma Roland Barthes, la nostra connotazione ha forti legami culturali e nell’arte testuale questi legami si basano sul linguaggio. La nostra connotazione si basa su una comprensione culturale e su una comprensione preconcetta d’icone e simboli.

Nell’arte basata sul testo, potrebbe sembrare di poter aggirare in qualche modo questo fenomeno, considerando la facilità con cui il testo e le lettere vengono riconosciuti; ma poi non abbiamo poi considerato il parametro dei diversi alfabeti nelle diverse culture. In questo esempio, uno spettatore con conoscenze dell’alfabeto latino, pur non comprendendo la lingua inglese, capisce la funzione delle lettere all’interno di un testo, e può quindi associare e decodificare l’opera d’arte in modo diverso rispetto a uno spettatore che non capisce né la lingua inglese né l’alfabeto latino. In secondo luogo, le lettere che costruiscono i Inflammatory Essays sono scritte con un carattere serif, che simboleggia un qualcosa degno della nostra attenzione, ed eleva l’importanza del testo. Inoltre, Il testo è scritto in lettere maiuscole, il che eleva ancora una volta l’importanza del testo. Infine, il testo è scritto in corsivo, uno stile utilizzato di frequente anche per aumentare l’importanza e il peso delle parole. Questi sono tutti esempi dei simboli con i quali ci impegniamo e che decodifichiamo in modo diverso in base alle comprensioni culturali.  

Se ci rivolgiamo all’ultimo messaggio, i simboli letterali, non codificati, “oggettivi” nell’opera d’arte, questi sarebbero il materiale e l’idioma in sé. Testo nero scritto in corsivo maiuscolo, posizionato in righe di 20, 100 parole per pezzo, stampato su carta quadrata colorata. La domanda è se queste informazioni danno un qualche significato alla nostra comprensione dell’opera denotativa, o se queste possono anche essere considerate non codificate, in quanto il materiale, in combinazione con la disposizione del testo, sarà associato ad un avvertimento o ad una ricerca di attenzione.  

Scrive Barthes: […] non incontriamo mai (almeno nella pubblicità) un’immagine letterale allo stato puro. Anche se si ottenesse un’immagine totalmente “ingenua”, essa si unirebbe immediatamente al segno dell’ingenuità e sarebbe completata da un terzo messaggio – simbolico -. Quindi, le caratteristiche del messaggio letterale non possono essere sostanziali ma solo relazionali. 

Nella visione e nella comprensione dell’arte testuale, è infatti possibile sfruttare e utilizzare la terminologia di Barthes; ma l’analisi si discosta dall’esame dell’immagine pubblicitaria poiché manca un elemento figurativo, e deve quindi vedere il messaggio linguistico, anche come messaggio simbolico. Il messaggio letterale funge quindi da valorizzazione del messaggio simbolico e linguistico. Possiamo chiederci se sia mai possibile raggiungere un messaggio letterale puramente oggettivo, e se l’arte possa mai essere vista come semplice pittura su tela, o come in questo caso, testo su carta. 

Inflammatory Wall, 1979–82 © 1979–82 Jenny Holzer, member Artists Rights Society (ARS), NY

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January 2021 I Amanda Johansson

LinkedIn: Amanda Johansson